Pro Loco Pastrengo
Piazza Carlo Alberto 1 37010 Pastrengo - Verona - www.prolocopastrengo.it info@prolocopastrengo.it
Tel/Fax 045 7170398 – Ufficio operativo: Via Fontane, 22 -37010 Pastrengo amonauni@libero.it
info@prolocopastrengo.it
Presepio “bambino” così chiamato per la giocosità delle figure che mostrano bambini con le galline e le pecorelle. E’ il presepio del defunto Alessandro Gaspari, che ogni anno viene riproposto con una nuova ambientazione e quest’anno ancora più suggestiva per la presenza della neve. Presepio 19 Mirko Marchesini Presepio sviluppato su due piani: in alto la capanna, in basso il paese e la vita comune. In mezzo una grande montagna sembra segnalare la fatica della scalata per arrivare in cima, alla pace e alla serenità emanata dalla capanna del presepio Presepio 29 Marco e Riccardo Lonardi Un presepio come teatrino. Nel villaggio rustico i personaggi sono molto attivi ed intenti ai lavori artigianali. I meccanismi degli attrezzi sono sincronizzati anche nel sonoro: il martello batte sull’incudine, la sega taglia il tronco, la roggia d’acqua muove le pale del mulino. Una pausa rilassante per il godimento degli occhi e la serenità dell’animo. Presepio 30 Luigi Faccincani Bello e meditativo il presepio di Luigi Faccincani, all’esterno della casa, ambientato in una “soca” di rovere, molto vecchia e rugosa, posta sopra un banchetto di lavoro altrettanto antico e tarlato. Arredano questo presepio attrezzi da lavoro originali di un tempo che fu e che richiamano al significato della laboriosità del lavoro manuale che dà un senso più compiuto alla nostra esistenza quasi contraltare dell’eccessivo tecnicismo odierno. Presepio 39 Adelina Squarzoni Presepio tradizionale, però arredato in modo da trasmettere più significati ad ognuno di noi: -le mani colorate sul telo periferico rappresentano i vari popoli della terra, mani di diverso colore che espongono al razzismo, …. Mentre Dio non è razzista. -il colore giallo del telo rappresenta la luce che si irradia su tutti i popoli -la barca degli immigrati in mezzo al mare in tempesta stenta ad arrivare a riva, e significa la fatica dell’approdare sulla riva rocciosa.