Pro Loco Pastrengo
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Pastrengo 30 Aprile 2004

 

 

Pastrengo 30 Aprile 2004

Giusto un anno fa alla commemorazione solenne della Carica dei Carabinieri

L’intreccio della storia (Una storia da libro Cuore)

 

 

Le truppe sono schierate: fanfara a cavallo, plotone di Carabinieri in divisa di gala, due squadroni di Carabinieri su altrettanti  cavalli per metà sauri e bigi.

Il palco d’onore  è stipato di personalità, di autorità  politiche e militari. Tutt’attorno, al riparo sotto gli ombrelli, ancora altre autorità, cittadini e visitatori interessati.

Tutto questo al 156° anniversario solenne  della Carica dei Carabinieri di Pastrengo.

 

Non c’è il sole, sarebbe  troppa grazia. Piove già dalle prime ore dell’alba. Massima aderenza storica. Anche nella carica originale del 1848 pioveva: il torrente Tione era straripato per le piogge ed aveva reso le sponde melmose e frenato l’avanzata delle truppe piemontesi.

In quell’albeggiare  del trenta aprile quarantotto  “… cavalieri e fanti attendevano il giorno nel quieto danzare della pioggia attorno…”

(da “ Notte d’attesa”  di B. De Agostini).

 

La scolaresca dell’ Istituto Paolo Brenzoni Arte del marmo di  Sant’Ambrogio arriva a cerimonia finita. Non è in ritardo.

Causa la pioggia i Carabinieri  hanno snellito alcuni passaggi del cerimoniale e hanno terminato prima.

I ragazzi sono un po’ delusi, fanno in tempo a vedere i cavalli e il defluire della fanfara.

Il colonnello D. Zironi che comanda la logistica di quella commemorazione solenne è ancora più rattristato che i ragazzi, venuti apposta,  non abbiano potuto gustare quei momenti di sublime fierezza. Parla con i loro professori Mefalopulos e Fincati e da buon Carabiniere si informa da quale scuola vengono e se ne appunta le generalità.

Il colonnello sente che deve fare qualcosa, ma non sa ancora cosa, per soddisfare la curiosità non domata di quei ragazzi.  Si adopera presso i colleghi Carabinieri cineoperatori di quella giornata, per ottenere una copia video della cerimonia, così da  portarla in dono ai ragazzi dell’ Istituto Brenzoni di Sant’Ambrogio, perché  almeno possano rivedere in video quei momenti smarriti.

 

Un’altra storia scorre su binari paralleli con altro percorso e altri contenuti ma sempre con capolinea Pastrengo-Sant’Ambrogio.

 

La Pro Loco di Pastrengo vanta un legame preferenziale con l’Istituto Paolo Brenzoni Arte del marmo e con  il suo corpo insegnante. Conoscenza peraltro iniziatasi già anni fa quando alcuni studenti ed insegnanti della scuola sono venuti a Pastrengo con un loro banchetto di lavoro e alla Festa della Zucca di settembre hanno mostrato sulla piazza come si lavora e si scolpisce il marmo.

 

Nell’avvicinarsi del ricorrente anniversario 2005 della Carica dei Carabinieri, la Pro Loco Pastrengo ha avuto l’idea di operare un restauro conservativo sulla lapide murata nell’anno 1931 sul rustico di Carlo Alberto, che appunto definisce il luogo della Battaglia e della Carica.

 

Del progetto è stato interessato l’Istituto Brenzoni Arte del marmo di Sant’Ambrogio che ben volentieri lo ha accettato e discusso tanto che la direttrice della Scuola Dott.ssa Anna Trevisani ne ha dato l’assenso come stage di studio pratico, inviando sul posto l’insegnate tecnico Dario Marconi con alcuni studenti.

 

L’intervento  è avvenuto nel mese di marzo di quest’anno e permette ora nuova e più immediata leggibilità della lapide.

I passaggi dell’intervento conservativo sono stati documentati con fotografie che apparse sul libretto della Carica 2005 danno l’idea del lavoro pregevole eseguito.

 

I Carabinieri Magg. A. Sergi del Comando di Peschiera e il comandante la stazione di Pastrengo Mar. G. Battaglia hanno presenziato già all’inizio lavori e si sono dichiarati lusingati che la comunità di Pastrengo riscopra sempre più il valore storico della Carica e dei Carabinieri. E aggiungiamo noi anche valore intrinseco trasferibile anche nel vissuto esistenziale del nostro quotidiano presente: l’andare in carica” come equivalente del non “abbiate paura” del più recente noto messaggio spirituale.

 

La conclusione di queste due storie sull’asse ideale Pastrengo-Sant’Ambrogio potrebbe essere la proiezione a scuola della videocassetta donata agli studenti magari abbinandola ad un incontro organizzato a più livelli, tra l’ Istituto Paolo Brenzoni, Carabinieri, ed esponenti dei due comuni, quasi a collegare idealmente le due opposte sponde dell’Adige con storie diverse, quasi opposte ma in qualche scampolo di tempo anche complementari.

 

I quattro Forti di Pastrengo eretti dagli Austriaci tra il 1858 e il 1861 sono frutto del lavoro degli scalpellini,  in parte anche ambrosiani.

Pure  la pietra dei Forti di Pastrengo ha un’anima che sente la nostalgia per le mani che l’hanno modellata, gli scalpellini della Valpolicella e del Baldo che 150 or sono, al soldo degli austriaci, hanno gettato i presupposti per l’intrecciarsi di queste nostre due storie.

 

PRO LOCO                                                                            Il Presidente

Pastrengo                                                                         Dr. Albino Monauni