Concerto patriottico di coro e banda di Sona del 30 aprile

Il concerto patriottico di coro e banda, ha fatto anche quest’anno il pienone in Auditorium, segno che le atmosfere dei canti che hanno fatto l’Italia sono sempre coinvolgenti , tanto più nell’anniversario del 150° dell’Unità Italiana. Le atmosfere rivissute coprono gli anni del nostro Risorgimento, dalla Rivoluzione Francese del 1789 alla Prima Guerra Mondiale del 1915-18.
I brani musicali, alternati ai canti, erano introdotti dalla narrativa del contesto storico per la voce dello speaker Purgato. Un percorso musicale che parte dalla sconfitta di Napoleone: tacitati i messaggi di fratellanza, uguaglianza e legalità, proclamati dalla Rivoluzione francese, gli Austriaci riportano le monarchie europee sui loro troni e si propongono con il Congresso di Vienna del 1815, quali gendarmi dell’ordine ricostituito.
Il nostro Lombardo-Veneto tornato sotto il dominio dell’Austria contava all’epoca della Carica circa cinque milioni di abitanti che, in percentuale per la coscrizione obbligatoria, doveva fornire all’esercito austriaco circa centomila soldati di truppa, dislocati lontani da casa, prevalentemente nelle zone di guerra sui Carpazi.
La pressione fiscale di quei tempi era enorme e altrettanto il protezionismo doganale.
La carestia del 1846 inoltre aveva creato una grave crisi economica e la miseria era molto diffusa.
L’astio per questa situazione disagiata e di insicurezza economica e sociale si diffuse per iniziativa spontanea, provocando rivolte di massa che spinsero tutti insieme, popolo proletario ma anche la classe media, artigiani e industriali di allora e la classe militare a insorgere e a resistere al governo straniero nella poco maturata ma istintiva convinzione che…. peggio di così non si può …..e che…se si deve combattere,…tanto vale combattere per uno scopo, per la propria terra…”
Una ventata di energia vitalistica e di rabbia determinata dalle precarie necessità sociali percorre l’Europa dei popoli che vogliono scuotersi dal dominio straniero e aspirano ad una propria nuova casa comune, una patria per condurvi una vita di condiviso sentire e parlare.
Queste aspettative erano enfatizzate nel canto popolare e nell’opera lirica del tempo con nuovi accenti patriottici espressi nella pregnanza delle parole di liberta (dallo straniero), di patria e unità (dell’Italia), abbinate ai valori romantici di onore e gloria.